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Le Tribu dell'Orissa


In Orissa vivono circa 62 etnie: discendono dagli abitanti originari dell'India che già vivevano in questi luoghi prima dell'arrivo degli Ari 3000 anni fa. Le popolazioni tribali dell'Orissa hanno generalmente una corporatura esile, pelle scura e capelli crespi, pur appartenendo a gruppi diversi per provenienza, caratteristiche fisiche e ceppi linguistici (protoaustraloidi, austroasiatici, dravidici). Tutte queste popolazioni vivono di caccia, raccolta, allevamento; praticano un'agricoltura migrante, spesso basata sul cosiddetto "taglia e brucia". Alla base della loro dieta sta il riso, dal cui raccolto dipende sostanzialmente il benessere della tribù. Per millenni hanno vissuto isolate, pur commerciando con le popolazioni indù. Questi contatti hanno inevitabilmente influenzato alcune popolazioni e hanno modificato alcune tradizioni: nei villaggi più raggiungibili i tetti in paglia sono stati sostituiti da quelli in onduline; i muri di fango delle case da quelli in cemento; gli uomini indossano il dhoti o i pantaloni al posto del perizoma e le donne i colorati sari al posto dei loro semplici teli di cotone grezzo annodati su una spalla, pur senza rinunciare a tatuaggi e orecchini, collane, anelli e bracciali. Alcune tribù, come i Malli o i Didayee, si sono progressivamente induizzate, altre sono rimaste più isolate e sono riuscite a mantenere i propri valori e le antiche tradizioni, come i Bonda o i Dongria Kondh.
I Kutia Kondh sono amanti della pace, dediti all’agricoltura e alla caccia. Le loro abitazioni sorgono sempre sulle colline e le capanne sono allineate lungo una “piazza”, disposta in modo che l’asse scorra dall’alto della collina verso il basso. Al centro della piazza sorge il palo sacrificale, talvolta ornato con fregi triangolari o romboidali. I Kutia sono molto gelosi delle loro tradizioni e sfuggono al contatto con gli stranieri, la cui presenza viene segnalata con l’uso di tamtam. Per questo motivo ai visitatori i villaggi si mostrano pressoché vuoti, con pochi abitanti chiusi dentro le capanne e la maggior parte del villaggio nella foresta. A differenza delle Desia Kondh, le donne Kutia non usano i tatuaggi per esorcizzare gli spiriti maligni, ma talvolta si adornano le guance e la fronte con tre semplici puntini.
Fino a tempi relativamente recenti i Desia Kondh erano soggetti agli attacchi delle tigri, che ritenevano opera degli spiriti maligni delle foreste. Per esorcizzare questi spiriti, le donne Desia si tatuavano il volto, che ricalca in maniera stilizzata i baffi del grande felino. Nella piazza dei villaggi Desia Kondh sorge un palo totemico, un tempo utilizzato per i sacrifici umani, di solito bambini rapiti e acquistati dai mercanti indù. Oggi si utilizzano i bufali, che vengono squartati e lasciati morire lentamente, per propiziarsi i favori degli spiriti.
I Dongria Kondh vivono in piccoli villaggi sulla catena delle colline Niyamgiri. Sono una popolazione abbastanza aggressiva e scostante, li si trova numerosi al mercato settimanale di Bisamatak. Le donne hanno un abbigliamento e delle acconciature completamente diverse da quelle degli altri Kondh. Portano tre anelli al naso e grosse collane tonde in bronzo o alluminio; le mani e le braccia sono ornate da anelli e numerosi braccialetti con le decorazioni a rombo, che tra tutti i Kondh rappresentano il sangue dei sacrifici rituali. Tra i Dongria vige l’istituzione pre-matrimoniale dei dormitori.. Le ragazze del villaggio tra i 10 e i 15 anni si raccolgono presso un dormitorio, dove confluiscono i ragazzi dagli altri villaggi. Un ragazzo lancia alla prescelta la sciarpa, tradizionalmente tessuta e ricamata a mano da una sorella: se la ragazza l’accetta passano la notte insieme.

                                            

....................Kutia Kondh.....................................................Desia Kondh........................................................................Dongria Kondh

I Bonda sono tra le tribù più primitive e hanno mantenuto intatti i loro costumi e le loro tradizioni. Vivono in remote colline a sud di Jeypore, sfruttando terreni poco fertili trascurati dagli indù. Utilizzano tecniche di semina e di coltivazione abbastanza primitive. Sono noti per fare largo uso di bevande alcoliche, distillate da vari elementi vegetali (palma, fiori, riso), e per il loro carattere irascibile. Il problema della consanguineità, lo spirito bellicoso che provoca ogni anno diversi morti, l’alta mortalità infantile sono le cause principali del costante decremento della popolazione, che oggi si aggira sui 9000 individui. Le donne Bonda sono facilmente riconoscibili: portano il ringa, un succinto gonnellino a righe tessuto al telaio di casa, mentre il petto nudo è coperto da numerosissimi fili di perline. La testa è rasata e ricoperta da altri fili di perline. L’abbigliamento è completato da larghi e grossi collari in bronzo o alluminio, bracciali e cinture.
Al gruppo dei Gadaba appartengono tre diverse tribù: i Boro-Gadaba, gli Ollar-Gadaba e i Paranga. Di questi solo i Boro-Gadaba sono rimasti ancorati alle loro tradizioni e ai loro rituali. Oltre a grandi collari di metallo, le donne Boro-Gadaba portano infilati alle orecchie enormi sottili cerchi in bronzo, che le rendono facilmente riconoscibili nel mercato di Onkudelli. I Boro-Gadaba erigono al centro dei loro villaggi, sotto un albero frondoso,uno o più monoliti in memoria dei loro antenati. I morti vengono cremati, tranne alcune ossa che rimangono alla famiglia. Circa 10 giorni dopo la morte si organizza una grande cerimonia alla quale partecipa tutto il villaggio: vengono sacrificati vari bufali ed altri animali e si bevono litri di birra di riso e liquore fermentato. Dopo la cerimonia il defunto ritornerà nella propria famiglia, reincarnandosi nel primo bambino che nascerà.

                   
....................................................Bonda.........................................................................Boro Gadaba

I Mali un tempo erano specializzati nella coltivazione dei fiori per i sovrani che regnavano sull’Orissa. Ancora oggi sono un popolo di eccellenti agricoltori; le vallate da essi coltivate sono molto curate, i campi ben irrigati, delimitati e recintati. I buoni raccolti permettono loro un tenore di vita migliore rispetto ad altri gruppi vicini.I Mali, come i Didayee e i Porosa, fanno parte di quelle tribù che hanno ormai abbandonato le antiche tradizioni. L e donne si differenziano per l’abitudine di portare fiori freschi tra i capelli e di tatuarsi le caviglie.
I Didayee sono piuttosto alti di statura, soprattutto se paragonati ai Bonda e ai Gadaba, con i quali hanno scambi commerciali nel mercato di Onkudelli. Le donne Didayee hanno lineamenti aggraziati e sono particolarmente curate nell’abbigliamento. Indossano sari dai colori brillanti. Si riconoscono facilmente per il fiore rosso artificiale, che spesso si appuntano tra i capelli neri e lisci, che raccolgono in una crocchia sulla destra del viso.
I Dharuba vivono al confine con il Madhya Pradesh. Le donne hanno grande cura della loro persona e si adornano di abiti e monili con grande eleganza. I componenti maschili della tribù si decorano e tagliano in maniera particolare i capelli.

  
              
............................Mali.................................................................Didayee...................................................................Dharuba



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